About

Valeria Gasparrini ( Roma, 1964), si è formata grazie ad un ricco contributo di esperienze artistiche e letterarie: studi classici, ricerche nell’ambito della ceramica, della pittura, dell’affresco, dell’incisione, del disegno dal vero; ha frequentato il corso triennale di illustrazione presso lo IED, e si è formata nella grafica incisa presso la Stamperia del Tevere , a Roma. Oggi lavora come artista, come illustratrice pubblicitaria ed editoriale freelance, come docente presso la Quasar Design University , come insegnante di incisione presso la Stamperia Ripa 69. Disegna dal vivo in spettacoli teatrali, e realizza performances con macchine sceniche di varia natura che costruisce ed anima sul palcoscenico. Come artista ha partecipato a mostre personali e collettive, e si dedica con passione alla realizzazione di libri d’artista, unendo la sua spiccata indole illustrativa alle infinite possibilità espressive delle tecniche incisorie. E’ fondatrice e titolare dello Studio d’Arte PecoraNera, ed uno dei soci fondatori dell’Associazione Culturale Stamperia Ripa 69, a Roma.

Ha esposto a Roma, Milano, Bologna, Faenza, Venezia, Parigi, Lussemburgo, Rothemburg.


Di lei hanno scritto

Daniele Scalise, Loris Schermi, Francesca Tuscano, Michèle Wallenborn, Devin Kovach, Sarah Linford, Gianluca Tedaldi.

Per le persone interessate,
Vi scrivo per offrire la massima raccomandazione per Valeria Gasparrini che ha tenuto due laboratori di incisione per il Centro di Roma di Architettura e Cultura dell’Università di Woodbury che io dirigo. Ha guidato i lavori degli studenti portandoli dai disegni iniziali fino alla realizzazione delle stampe definitive ed alla loro possibile esposizione in una mostra. La trovo una delle persone creativamente più contagiose e stimolanti con le quali ho avuto l’opportunità di collaborare.

Vorrei permettermi di offrire alcuni dettagli riguardanti le sue notevoli abilità. Per cominciare, è un’artista molto competente nel suo campo. È anche generosa nel condividere la sua esperienza e lo fa con grande entusiasmo.
Nella fase iniziale dei progetti offre numerosi approcci, sia sperimentali che convenzionali , con il fine di fare nascere opere d’arte realizzabili poi su lastra.
Nei workshop abbiamo utilizzato lastre di zinco e di rame ,ed i risultati sono stati sorprendenti. Ha proposto esercizi di schizzi sul campo, progetti complessi di mappatura e traduzioni di file digitali su lastre. Ha fornito alla Woodbury alcune delle esperienze di apprendimento più potenti e trasformative che gli studenti hanno avuto a Roma ; anche in relazione a quello che fanno a casa. I nostri studenti la adorano e lei è stata a loro diposizione in ogni fase del processo, insegnando loro le tecniche per raggiungere i loro obiettivi creativi.
E’ un momento magico quando gli studenti completano i disegni, preparano le lastre, le inchiostrano lavorando nel loro studio. E quindi poi le stampano. Questo non sarebbe stato possibile per noi senza la competenza di Valeria.
Vi ringrazio per l’opportunità di offrire una ottima raccomandazione per Valeria e sarei felice di discutere ulteriormente i suoi meriti se desiderate contattarmi alla mia mail: paulette.singey@gmail.com.

Distinti saluti
Paulette Singley
Professoressa della Woodbury University,
Direttrice del Centro di Roma per l’Architettura e la Cultura

La sagomatura delle matrici

La sagomatura delle matrici

 

Quando nei processi di stampa si usano una o più matrici, non è detto che debbano avere la stessa forma, o che debbano essere per forza quadrate, o rettangolari. La matrice può essere tagliata nella forma che vogliamo, sia essa una lastra di metallo, o di legno, di cartone, di carta, di plastica o di linoleum. Il fatto di tagliare, meglio sarebbe dire sagomare, una matrice permette di creare un contrasto assoluto con la carta su cui si stampa, visto che il bianco non sarà ottenuto con la pulizia della matrice ma dall’assenza della matrice stessa… Inoltre la stampa al torchio crea un piccolo bordo in rilievo dove la matrice finisce (ovviamente questo dipende dalla calibrazione della pressione del torchio), e questo bordo è graficamente interessante. Sagomare una matrice di cartone (frottage, gipsografia) non è complicato, meno complicato ancora una matrice di carta (xerox-transfer); bastano forbici e taglierino. Una matrice di linoleum sarà difficile da tagliare con le forbici…se il linoleum è spesso bisognerà usare il taglierino o il bisturi; più che un unico taglio definitivo è consigliabile passare più volte sullo stesso taglio, senza premere eccessivamente. Rispetto al taglierino il bisturi permette una sagomatura più dettagliata, ed è acquistabile o nei negozi di belle arti (lame intercambiabili), o in farmacia (usa e getta); inutile dire di fare attenzione e di non direzionare il movimento del taglio verso di noi.

A differenza del linoleum il PVC ad alta densità si taglia anche più facilmente del cartone. Tagliare il lamierino di zinco è un po’ più ostico, ma si fa anche con un normale paio di forbici, a cui dovremo poi rifare il filo! Sagomare il legno è possibile con un semplice seghetto a traforo; se usiamo un seghetto alternativo dovremo stare attenti ai segni che la slitta del seghetto lascia sul legno o sul metallo. Ovviamente bisognerà montare la lama adatta (lame per legno, lame per ferro). Il plexiglass si taglia con il seghetto alternativo o a traforo. L’importante è la velocità della lama, che se troppo alta squaglia il plexiglass, che si fonde con la lama seghettata e la blocca; consiglio comunque una lama da ferro, con i denti piccoli. Nel caso del plexiglass attenzione a non respirare il pulviscolo. Il metallo si taglia con il seghetto a traforo, comprando delle speciali lame da metallo; si trovano nei negozi di oreficeria, ed hanno diversi spessori; evitate di soffiare sulla polvere di metallo per liberare la visuale…l’improvviso raffreddamento romperà la lama. L’ottone è il metallo più duro, poi viene il rame ed infine lo zinco, che è il più morbido da tagliare. Una leggera passata di carta vetrata sui bordi (legno, metallo, plexiglass) è consigliabile, magari una grammatura leggera, intorno ai 400. Nel caso del metallo i bordi così ottenuti vanno lucidati e preparati per evitare che vi ristagni l’inchiostro. È sconsigliabile invece scartavetrare l’alluminio, perché perderebbe la lucidatura che ha appena uscito dalla fabbrica, senza riuscire poi a ricostruirla. Un altro strumento da taglio sono le forbici da lamiera, che però agiscono bene principalmente su tagli piccoli. Attenzione alla lama, alcune forbici tagliano molto bene ma hanno la lama seghettata; questo vuol dire che poi dovremo lavorare per rendere il taglio liscio ed omogeneo.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia consapevole. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi